
L’insorgenza di malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) è in forte aumento anche nei bambini. Si tratta di disturbi infiammatori cronici del tratto gastrointestinale spesso diagnosticati nell’adolescenti e nei giovani adulti, con un’incidenza crescente nei bambini, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn.
L’età media d’insorgenza della colite ulcerosa nella popolazione pediatrica (10 anni) è più bassa di quella della malattia di Crohn (12 anni); tuttavia le MICI, anche se raramente, possono esordire nei primi anni di vita. La sintomatologia d’esordio può essere subdola o acutissima. Il processo infiammatorio cronico può condizionare la crescita staturo-ponderale e lo sviluppo puberale dei pazienti.
Circa il 20% delle forme diagnosticate in età pediatrica può esordire prima dei 10 anni. Tra i bambini con MICI, nel 4% dei casi la malattia è presente prima dei 5 anni e nel 18% prima dei 10 anni, con l’apice di picco nell’adolescenza.
La linea di ricerca sulla diagnosi, cura e ricerca delle patologie gastrointestinali pediatriche (che si identifica sotto il brand aziendale “Centro Bosio”) riunisce professionisti di diverse specialità, orientate alla produzione di specifici output clinici in grado di affrontare tutte le affezioni gastrointestinali che possono interessare il paziente pediatrico.
Come indicato dall’OMS, la relazione tra ambiente di vita e salute umana è riconosciuta come uno dei temi che dovranno essere affrontati dai sistemi sanitari di tutto il mondo, alla luce delle recenti evidenze scientifiche che indicano che il 24% dei decessi globali sono dovuti a fattori ambientali modificabili: questa percentuale sale al 28% dei decessi tra i bambini sotto i cinque anni. I bambini sono particolarmente vulnerabili a determinati rischi ambientali tra cui: inquinamento atmosferico, acqua, servizi igienico-sanitari e igiene inadeguati, prodotti chimici e rifiuti pericolosi, radiazioni, cambiamento climatico e minacce emergenti come i rifiuti elettronici.
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