I polmoni sono due organi simmetrici, spugnosi, posti nel torace. La loro funzione è trasferire l’ossigeno respirato nel circolo sanguigno e di depurare il sangue dall’anidride carbonica prodotta dall’organismo. 

Con il termine polmonite si indica lo stato di infiammazione del tessuto di uno o di entrambi i polmoni. È comunemente causata da un’infezione batterica ma può essere provocata anche da virus, funghi o dall’aspirazione di un corpo estraneo. I disturbi causati dalla polmonite possono comparire all’improvviso, nell’arco di 24-48 ore, o possono presentarsi più lentamente nel corso di parecchi giorni.

Il tumore del polmone, invece, che si può sviluppare a partire dalle cellule che costituiscono bronchi, bronchioli e alveoli, può formare una massa in grado di ostruire il flusso dell’aria, oppure provocare emorragie polmonari o bronchiali.

La linea di ricerca sulle patologie ambientali recepisce le esigenze del territorio di creare all’interno del presidio sanitario un’area specializzata sulle patologie di origine ambientale. Sempre più si va chiarendo che i nuovi problemi ambientali che emergono sono strettamente connessi a problematiche sanitarie. Secondo l’OMS oggi nel mondo i decessi dovuti a patologie correlate all’ambiente rappresentano il 24% del totale, mentre per quanto riguarda l’Italia i dati indicano che la percentuale del carico delle malattie attribuibili a cause ambientali è del 14%, per un totale di 91.000 morti all’anno, di cui 8.400 per inquinamento atmosferico. Un approccio multidisciplinare della ricerca sanitaria, cosiddetto One Health, che tenga conto del fatto che sono molti i benefici che la salubrità dell’ambiente porta alla nostra salute, è quindi imprescindibile. La complessità di lavorare sulla salute umana, senza disgiungerla da quella animale e ambientale riafferma come sia una priorità investire sulla ricerca biomedica e sanitaria pubblica.

Nell’ambito delle patologie ambientali, in particolare delle malattie infettive e delle zoonosi, è ormai indispensabile nella cura delle infezioni una gestione coordinata e multidisciplinare della terapia antimicrobica, sia per raggiungere risultati clinici ottimali, sia per ridurre al minimo la tossicità e i potenziali eventi avversi correlati ai farmaci, i costi sanitari, la durata della degenza, nonché per limitare la selezione di ceppi resistenti agli antimicrobici.

Il prerequisito fondamentale per sviluppare azioni di mitigazione dell’impatto ambientale sull’ecosistema microbico, sia a livello locale sia regionale o nazionale, è rappresentato dallo studio sistematico e coordinato degli aspetti elencati in contesto di ricerca e dallo studio della genetica dei microrganismi, delle loro mutazioni e dell’impatto sull’ambiente.

Si ricorda inoltre che all’interno dell’Azienda Ospedaliera è anche attivo il Centro Studi sulle Patologie Ambientali istituito a luglio 2020 come project group multidisciplinare e costituito da professionisti afferenti all’Ospedale di Alessandria, all’ASL AL, all’Istituto Ramazzini di Bologna e a Enti Universitari, tra cui l’Università del Piemonte Orientale.

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