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Uniti per ringraziare gli operatori sanitari e illuminare la ricerca

Sold out per Cultura, Territorio, Solidarietà, ieri a Palazzo Ghilini

Grande partecipazione per l’atteso “Cultura, Territorio, Solidarietà”, un evento che ha saputo arrivare al cuore delle persone ricordando l’importanza della ricerca per il miglioramento delle cure e l’enorme impegno profuso dal personale sanitario, e in particolare dagli infermieri, per affrontare l’emergenza Covid-19 con competenza e umanità.

In apertura il saluto del “padrone di casa”, il Presidente della Provincia Gianfranco Baldi: “Sono davvero felice di poter ospitare nella nostra meravigliosa sede di Palazzo Ghilini questa serata e per questo voglio ringraziare la Fondazione Solidal che ha scommesso su un evento che mira a celebrare la solidarietà che diviene cultura in senso più ampio, unendo l’informazione, la ricerca, la musica e la bellezza all’interno di un autentico gioiello del barocco piemontese di cui il nostro territorio è fiero. Il mio grazie va poi ai ricercatori, medici, infermieri e a tutto il personale sanitario che in questa occasione vogliamo omaggiare in maniera sinergica e forte”.

Un’iniziativa “originale ed elegante, ma soprattutto di contenuto e di sostanza” come l’ha definita l’Assessore Giovanni Barosini che ha voluto ringraziare personalmente gli operatori sanitari, presenti in parte anche a Palazzo Ghilini, “per come hanno saputo affrontare e vincere questa difficile sfida, ma anche per non aver mai abbassato la guardia e aver continuato, attraverso la ricerca scientifica sul Covid, ad accrescere le loro conoscenze per offrirci la miglior assistenza possibile”.

La parola è quindi passata al Presidente della Fondazione Solidal, Antonio Maconi, che ha introdotto la serata dedicata alla ricerca sul territorio e alla solidarietà: “È un piacere essere qui questa sera e tornare a sentire dal vivo il calore delle numerose persone che ci hanno sostenuti nella campagna #fermiamoloinsieme e che ancora dimostrano la loro generosità e il loro interesse per la ricerca partecipando a questo evento. In occasione della Giornata Mondiale della Solidarietà, il nostro grazie va a tutta la comunità che ha saputo trovare il meglio da questa triste esperienza, ovvero ha saputo unirsi senza distinzioni in un grande abbraccio attorno agli Ospedali della Provincia”.

Si è entrati così nel cuore dell’iniziativa con la presentazione di alcuni progetti di ricerca attivi presso l’Azienda Ospedaliera di Alessandria e sostenuti da Solidal per la Ricerca, come ha ricordato il membro del Comitato Marinella Bertolotti: “La nostra convinzione, condivisa con l’Ospedale, è che chi ricerca cura: pertanto il Comitato di Solidal per la Ricerca si impegna a sostenere le iniziative scientifiche legate alle linee di ricerca aziendali al fine di costruire un futuro sempre più sostenibile per la comunità e fornire risposte sempre più efficaci ai bisogni di salute del territorio, proprio a partire dai temi che più ci riguardano da vicino come il Covid e il Mesotelioma”.

Sul palco si sono alternati quindi alcuni medici dell’Ospedale di Alessandria, sempre attivi nella ricerca scientifica e in prima linea durante l’emergenza. Chiamati dal conduttore Luciano Tirelli, Guido Chichino, Direttore di Malattie Infettive AO AL, Mario Salio, Direttore di Pneumologia AO AL, e Federica Grosso, Responsabile della Struttura di Mesotelioma AO AL – coinvolta anche in un canto improvvisato a partire dal jingle della Fondazione Solidal – hanno ricordato gli scorsi mesi così difficili, ma ci hanno anche spinti a guardare avanti sottolineando come supportare i percorsi di ricerca sia fondamentale per offrire opzioni terapeutiche innovative ed essere sempre pronti ad affrontare nemici nuovi e sconosciuti come è stato il Covid.

Dopo lo stacco musicale eseguito dai Night and Day, che hanno emozionato e saputo coinvolgere il pubblico con numerosi brani e con la frizzante presenza e bravura del musicista Franco Taulino, i protagonisti della seconda parte della serata sono stati senza dubbio gli infermieri. A partire da Tatiana Bolgeo, Referente dell’Unità di Ricerca per le Professioni Sanitarie – IRFI AO AL, che ha spiegato alla platea cosa significa fare ricerca infermieristica e come questa costituisca un importante elemento di crescita delle competenze professionali ma soprattutto di miglioramento delle prestazioni clinico-assistenziali, e poi Silvia Beraldo, infermiera di Malattie Infettive AO AL, che in questa occasione ha presentato le fotografie da lei scattate durante i turni di notte per non dimenticare le forti emozioni contrastanti di questa pandemia: inserite prima nell’ebook solidale “I giorni del coraggio e dell’orgoglio” – scaricabile dal sito della Fondazione Solidal – ora divenute mostra che rimarrà in esposizione per una settimana nell’androne di Palazzo Ghilini, storica e splendida sede della Provincia.

A suggellare quindi la gratitudine dell’intera comunità, un gran finale a sorpresa con la consegna da parte di Cristina Antoni di una rosa a tutti gli infermieri presenti, come simbolo della loro umanità, della loro competenza e del loro coraggio. Una toccante sfilata anticipata dalle parole di Lorella Gambarini, Direttore DIPSa AO AL, e Liliana Caporaso, Coordinatrice Infermieristica di Malattie Infettive: “Ci siamo trovati davanti pazienti completamente sconosciuti, ma grazie ai nostri studi e alla ricerca infermieristica siamo riusciti a individuare i loro fabbisogni e quindi a dare risposte assistenziali e organizzative efficaci. Sulla base delle evidenze scientifiche, infatti, abbiamo fatto rete e abbiamo così potuto non solo assistere i nostri pazienti dal punto di visto clinico ma anche umano, andando a supplire la mancanza della vicinanza dei loro cari”.

Una serata quindi ricca di emozioni che ha dimostrato come si possano veicolare messaggi importanti e complessi come quelli legati alla ricerca e alla cura anche attraverso la cultura e la bellezza: è proprio per questa sensibilità che a conclusione della serata la Fondazione Solidal ha consegnato al Presidente della Provincia Gianfranco Baldi e a Cristina Antoni due targhe simboliche, a testimonianza della loro costante attenzione e del loro impegno nell’illuminare la ricerca.